24-04-2020
Travolse e uccise un vigile.
Pena ridotta Abituato ai reati dalla famiglia Rom
MILANO - L′ ambiente in cui è cresciuto, il contesto di vita familiare, la totale assenza di scolarizzazione, l′ esempio degli adulti di riferimento che compivano reati. L′ habitat disarmante in cui è stato educato Remi Nikolic, nomade diciottenne accusato di aver travolto e ucciso durante un controllo l′ agente di polizia municipale di Milano, Niccolò Savarino, convince i giudici a riconoscere all′ imputato le attenuanti e a comminargli uno sconto di pena consistente. La sentenza depositata ieri dal Tribunale dei minorenni di Milano - presidente Daniela Guarnieri - , fa già discutere. Si riferisce alla condanna a 15 anni emessa a marzo nei confronti dell′ imputato. Nikolic è stato ritenuto colpevole di aver investito di proposito, il 12 gennaio 2012, l′ agente Savarino, 42 anni, in un parcheggio di un centro commerciale nel quartiere Bovisa. Il ragazzo - piccoli precedenti per tentato furto e guida senza patente - era a bordo di un potente Suv rubato. Quando Savarino si avvicina per il controllo, Nikolic ingrana la marcia e scappa, travolgendo il vigile, e trascinando per centinaia di metri sull′ asfalto il suo corpo ormai senza vita. La sua fuga finisce in Ungheria, tre giorni dopo, quando la squadra Mobile di Milano lo individua grazie alle tracce dei tabulati. Viene incriminato dal pm Mauro Clerici, per omicidio volontario. Ma il suo legale, David Maria Russo, dopo l′ arresto, contesta la competenza. Remi - sostiene - non ha i 24 anni indicati dalla sua carta d′ identità, ma solo 17. Solo una perizia medica stabilirà realmente che il nomade è effettivamente minorenne. Si scopre che l′ indagato è nato, nel 1994, in un carcere parigino, dove era all′ epoca detenuta la madre. Da San Vittore viene trasferito al carcere Beccaria, e il fascicolo finisce al Tribunale dei minori. Il 22 marzo scorso la sentenza a 15 anni, nonostante l′ accusa ne avesse chiesti 26, senza riconoscere all′ imputato alcuna attenuante. Ieri, con le motivazioni, ecco spiegato il motivo. Roba da matti, tuona il segretario della Lega lombarda, Matteo Salvini. Il Tribunale dei minori - la sua pesante accusa - , ha ridotto a soli 15 anni la pena per il rom che, a bordo di un Suv, ovviamente rubato, aveva investito e ucciso un vigile a Milano. Il motivo della riduzione di pena? "Il rom ha vissuto in un contesto familiare di grave degrado". Non ho parole Questa è giustizia?. Si dice basito Riccardo De Corato, vice presidente comunale di Fratelli d′ Italia. I cittadini onesti e perbene non possono non rimanere sconcertati, se aggiungiamo poi che rischiamo di ritrovarcelo in giro libero tra qualche anno, magari nuovamente a delinquere, lo sconcerto degli italiani onesti e perbene potrebbe diventare rabbia, con tutto quello che ne potrebbe conseguire. Sono convinta che il ragazzo sia stato giudicato in base alle leggi italiane e utilizzando lo stesso metro usato per tanti altri minori. Diana Pablovic, responsabile della Consulta rom di Milano, non vuole essere polemica. Il tema è molto delicato, precisa, ma sono convinta che il Tribunale abbia semplicemente applicato quanto prevede il codice. Mi chiedo - prosegue nel suo ragionamento Pablovic - , chissà a quanti italiani ogni giorno vengano riconosciute le stesse attenuanti. Bolla come assurdi, invece, i commenti politici alle motivazioni. Se vogliamo essere obiettivi, è più facile che un rom subisca una condanna più pesante, perché spesso non ha la possibilità di permettersi un buon avvocato